Sbiancamento dei denti professionale: indicazioni, tecniche e durata del trattamento
Lo sbiancamento dei denti è una pratica molto antica, che risale addirittura all’epoca degli antichi egizi e fenici. Per i nostri antenati era infatti molto importante poter sfoggiare un sorriso con denti bianchi, poiché permetteva di esercitare una maggiore influenza sulle altre persone. Le prime metodiche per sbiancare i denti prevedevano l’uso di carbonato di potassio e la luce solare, che potenziava l’effetto del trattamento. Gli antichi Romani utilizzavano invece dei composti naturali a base di cera oppure – strano ma vero! – degli impacchi di urina. Nel Medioevo, i barbieri si occupavano non solo di estrarre i denti, ma anche di limare la superficie dei denti anteriori con delle raspe di ferro, per asportare lo strato superficiale dello smalto. Se non raggiungevano l’effetto desiderato, applicavano una miscela contenente acido nitrico oppure latte acido e carbonato di potassio per dissolvere lo smalto più superficiale. Un trattamento piuttosto invasivo, ma efficace!
Fortunatamente, in epoca moderna le tecniche di sbiancamento dentale si sono evolute notevolmente e consentono di risolvere discromie (alterazioni del colore dentale) di varia natura con metodiche minimamente invasive. I sistemi di sbiancamento professionali sono pratiche del tutto sicure che non rovinano lo smalto e permettono inoltre un’alta predicibilità del risultato. Possono essere eseguite sia in studio che a casa, su denti sani o devitalizzati, sotto la supervisione di un odontoiatra o di un igienista dentale.
Indicazioni e durata del trattamento
Non esistono limiti di età o controindicazioni particolari allo sbiancamento dentale, a condizione che vengano trattati denti permanenti e privi di patologie particolari. È possibile che alcuni tipi di macchie non siano recettive al trattamento, come ad esempio quelle da fluorosi o da tetracicline presenti nello strato più profondo del dente. In altri casi, sarà necessario una cura domiciliare più lunga per ottenere un risultato soddisfacente.
In genere, le tecniche di sbiancamento denti professionali danno risultati definitivi e non richiedono una seconda applicazione a distanza di tempo. Tuttavia, se il paziente fuma, non effettua una corretta igiene orale o fa un uso massiccio di caffè o altre sostanze pigmentanti, la durata del trattamento potrebbe ridursi.
La durata del trattamento dipende da diversi fattori:
- Tipo di discromia
- Caratteristiche dei tessuti dentali
- Tipo e percentuale di materiale sbiancante utilizzato
- Corretta esecuzione del trattamento cosmetico (se domiciliare)
- Igiene orale del paziente
- Abitudini del paziente: fumo, consumo di caffè o altre sostanze pigmentanti
Sbiancamento dei denti vitali
Può essere svolto in ambulatorio (in-office bleaching) oppure a casa (home bleaching). Nel primo caso, il dentista applica sui denti del gel al perossido di idrogeno ad alta concentrazione e lo lascia agire per circa mezz’ora. Questa tecnica può essere associata all’uso di apposite lampade o laser per velocizzare la reazione chimica del gel. Il trattamento può essere ripetuto 3 o 4 volte, lasciando passare una settimana tra una seduta e l’altra.
L’home bleaching (sbiancamento dei denti domiciliare) prevede invece il rilievo delle impronte delle arcate dentarie del paziente e la creazione di mascherine plastiche trasparenti individuali da parte dell’odontoiatra. Il paziente dovrà indossare queste mascherine tutti i giorni e applicare il gel sbiancante per circa due settimane. Il tempo di applicazione giornaliera e la durata complessiva del trattamento dipendono dalla concentrazione del prodotto utilizzato e dalla severità della discromia.
Con entrambi i sistemi potrebbero presentarsi alcuni possibili effetti collaterali temporanei, come l’ipersensibilità dentinale e le infiammazioni delle gengive dovute al contatto con l’agente sbiancante. Tali effetti si risolveranno spontaneamente dopo poche ore, o più velocemente grazie all’applicazione di appositi prodotti forniti dal dentista.
Sbiancamento dei denti devitalizzati
Durante la seduta, lo specialista esegue un foro sulla parete palatale od occlusale del dente e applica il gel sbiancante sia all’interno che all’esterno del dente. Lo sbiancamento di un dente devitalizzato è una pratica che può essere effettuata nella massima sicurezza che presenta rari effetti collaterali, come il riassorbimento della radice del dente o dell’osso alveolare. Per ridurne l’insorgenza, il dentista potrà prevedere una durata del trattamento più lunga con prodotti a bassa concentrazione. La seduta è ripetibile a distanza di qualche anno nel caso in cui si verifichino recidive.
Quanto costa sbiancare i denti dal dentista?
Il costo del trattamento in studio o domiciliare dipende dal tipo di discromie riscontrate dallo specialista.
La semplice rimozione delle macchie, anche con utilizzo di polveri come bicarbonato o eritritolo, è normalmente parte della normale procedura di igiene dentale e non fa parte degli sbiancamenti dentali in senso stretto.
Parlando di vero sbiancamento il costo può partire da circa 100 € nei casi di elementi singoli fino a circa 350€ per trattamenti completi delle due arcate con realizzazione di mascherine personalizzate
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